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Rieti risponde all’appello “Salviamo il Velino!”

Più di 100 persone all’iniziativa in occasione della giornata mondiale dell’acqua. 

Giornata Mondiale dell’acqua

23 marzo 2023

LE TRE PORTE – RIETI

Più di 100 persone, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, all’iniziativa “Salviamo il Velino!” organizzata da Postribù, Balia dal collare, Cittadinanzattiva Rieti e ARCI Rieti. 

Grande partecipazione anche negli interventi, a testimonianza che Rieti non può fare a meno del fiume simbolo per la città e per l’intera provincia.

Partendo dalle condizioni che hanno portato al disastro ambientale in atto lungo il fiume Farfa, sono state descritte le criticità che, in analogia con l’altro corso d’acqua emblema per la Sabina, stanno per compromettere anche i fiumi Peschiera e Velino.

La multiutility quotata in borsa Acea S.p.a. ha, infatti, presentato un progetto di nuovo tronco acquedottistico che, anche modificando le opere di captazione dalle sorgenti Peschiera, comporterà nell’immediato un aumento di portata derivata pari a 1.300 litri al secondo che si andranno a sommare agli 8.700 litri storicamente captati.

Ciò, congiuntamente agli effetti dovuti al cambiamento climatico, già sarebbe sufficiente a ridurre la portata di magra dei due corsi d’acqua a circa 5.000 litri al secondo, rispetto ai circa 9.000 litri che siamo abituati a veder scorrere nella Piana di San Vittorino e immediatamente dopo la Centrale idroelettrica di Cotilia.

Durante l’incontro pubblico si è quindi immaginato cosa accadrebbe se, in seguito alla realizzazione del raddoppio dell’acquedotto (con una capacità massima di 19.000 litri al secondo), si arrivasse a derivare 13.000 litri al secondo.

E’ questa, infatti, la portata che, stando ai documenti di programmazione di Acea Ato2 S.p.a. e in seguito all’adeguamento di concessione, verrà captata per soddisfare le future esigenze dell’ATO2 Roma e dell’ATO1 Viterbo.

Un prelievo che lascerebbe nel letto dei fiumi Peschiera e Velino appena 2.000 litri d’acqua al secondo (addirittura inferiore al Deflusso Minimo Vitale), se consideriamo che la stessa Acea S.p.a. a settembre 2022 rilevava una portata naturale in sorgente pari a 15.000 litri al secondo.

Di fronte a questo scenario catastrofico, è compito prima di tutto della politica locale agire con tempestività, dato che sia il Sindaco di Roma sia il Governo continuano a negare che ci saranno aumenti di captazione.

E dato che tutti sembra prendano per vero, senza alcuna verifica, quello che dice Acea S.p.a., perché per risolvere le criticità non si parla di utilizzare l’enorme quantità d’acqua che la stessa multinazionale dice di aver recuperato negli ultimi anni portando le perdite al 27%? E perché non si parla di restituire un po’ di questa acqua al fiume Farfa?

La verità è che dall’incontro è emersa una totale carenza di pianificazione da parte degli Enti pubblici. Pianificazione che dovrebbe dettare proprio la programmazione di opere tanto strategiche per una corretta gestione delle risorse idriche.

Il 29 marzo scadono i termini per il rilascio dei pareri in conferenza di servizi e solo con un parere negativo da parte degli Enti locali coinvolti si potrà rimettere in discussione il progetto, vincolandolo quanto meno all’espletamento della obbligatoria Valutazione di Impatto Ambientale su tutte le captazioni che alimentano il Sistema Acquedottistico Peschiera-Le Capore. Infatti, solo rivedendo l’intero assetto concessorio in funzione di tutti gli obiettivi prioritari imposti dalla normativa, si potrà sperare di mettere veramente in sicurezza l’approvvigionamento idrico di Roma (e non solo!) e allo stesso tempo garantire il mantenimento degli ecosistemi fluviali che caratterizzano e rendono “vivi” i territori.

Firma la petizione: https://chng.it/8JNs6BbvLh

Di seguito puoi scaricare:

  • i dati di sintesi che attestano il rischio di disastro ambientale per il Velino
  • la proposta di Determina inviata a tutti i Comuni interessati dalle derivazioni del Peschiera e Le Capore
  • le Osservazione presentate da Postribù nell’ambito della procedura di VIA presso il Ministero dell’Ambiente
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RIETI SENZA VELINO

Lanciata la petizione contro il raddoppio dell’acquedotto Peschiera

Rieti senza Velino è il drammatico scenario con cui dovremo cominciare a fare i conti se non sarà scongiurato il progetto di raddoppio dell’acquedotto Peschiera presentato da Acea ATO2 S.p.a. nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La stessa società, infatti, ha esplicitato che l’opera consentirà di prelevare, come minimo, ulteriori 4 mc/s dalle sorgenti del Peschiera e, dunque, la portata del Velino prima del suo ingresso a Rieti verrebbe dimezzata.

Sarebbe l’ennesimo “disastro ambientale” dopo quelli ai danni dei fiumi Farfa Aniene e del lago di Bracciano, causati dai governi regionali con la complicità di quasi tutti gli Enti locali coinvolti, avendo delegato ad Acea sia la pianificazione che la progettazione degli interventi riguardanti il servizio idrico integrato, spesso consentendo persino di eludere le Valutazioni di Impatto Ambientale e di Incidenza (VIA e Vinca) sugli ecosistemi naturali connessi ai fiumi stessi.

Anche stavolta, dunque, questo “sacrificio ambientale” potrebbe essere evitato in quanto, proprio per la mancata pianificazione pubblica dettata dalle norme Europee, quasi metà dell’acqua potabile immessa in rete viene sprecata (circa il 45% corrispondente a circa 10 mc/s) e la restante viene in gran parte destinata ad usi impropri (irrigazioni agricole e usi industriali/commerciali che potrebbero beneficiare di risorse d’acqua piovana e di recupero).

Per tali ragioni abbiamo deciso di lanciare, insieme ad organizzazioni nazionali e regionali che da tanti anni si occupano di ambiente, salute e diritti, una petizione rivolta anzitutto al Governo Meloni che, in piena continuità con il Governo Draghi, ha ribadito che il “Progetto del Peschiera” rientra tra le sue priorità del PNRR.

E dato che si sta evitando ogni forma di partecipazione civica, chiediamo al Commissario Straordinario per il “Sistema idrico Peschiera” e alla Commissione Tecnica PNRR-PNIEC presso il MITE di sospendere i procedimenti di VIA in corso su singoli sotto progetti e di avviare immediatamente l’obbligatorio “dibattito pubblico” sul complessivo progetto di ammodernamento dell’approvvigionamento idrico di Roma.

Inoltre, chiederemo ai candidati a Presidente della Regione Lazio di sottoscrivere la petizione, impegnandosi a mettere in atto una seria pianificazione partecipata della risorsa idrica e ad abbandonare le politiche privatizzatrici di questi ultimi anni, vera causa delle emergenze ambientali in atto.

Dovranno quindi assicurare il rispetto del Deflusso Vitale ed Ecologico dei fiumi, senza eludere i procedimenti di VIA e Vinca e coerentemente con la Pianificazione di Distretto, aggiornare il Piano Regolatore Generale Acquedotti (PRGA), avviando entro il 2023 la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e orientandolo a soddisfare tutti i fabbisogni idropotabili, fissando l’obiettivo di riduzione delle perdite che dovranno attestarsi al 20% entro il 2025.

Sarà inoltre necessario attuare la Legge regionale n.5/2014, istituendo nuovi Ambiti Territoriali Ottimali a scala di sottobacino idrografico partendo dalla Proposta di Legge 238/2015 e rinunciando all’ATO unico regionale gestito da ACEA S.p.a..

Infine, verrà chiesto un impegno ad interrompere da subito tutti i distacchi per morosità e garantire il minimo vitale di 50 litri per abitante al giorno.

Per firmare la petizione: https://chng.it/D5znKws5qj

Per maggiori informazioni: www.postribu.net – www.facebook.com/Baliadalcollar

Postribù, Balia dal collare, Cittadinanzattiva/TDM Rieti, ARCI Rieti, Italia Nostra Sabina e Reatino, Potere al Popolo Tevere Farfa

Peschiera-Le Capore: sentenze shock del Tribunale delle Acque Pubbliche (Private?) 

Lasciano a bocca aperta le due sentenze del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche con cui sono stati respinti i ricorsi presentati dall’Associazione Postribù e dal Comune di Casaprota che chiedevano l’annullamento della concessione di derivazione delle acque Peschiera e Le Capore, a favore del solo Comune di Roma (“e per esso ad Acea Ato2 S.p.a.”), per i numerosi vizi procedimentali e di merito che non sono stati presi minimamente in considerazione dall’assise presieduta dal Dr. Napoletano Giuseppe, consigliere Relatore Dr. Caputo Oreste Mario.

Infatti, con una serie di imprecisioni, si è liquidata con poche righe un’articolata memoria tecnica di oltre 50 pagine presentata dagli avvocati Claudio Giangiacomo e Alessandro Iannelli del Foro di Roma senza entrare concretamente nel merito delle questioni puntualmente poste.

Siamo indignati nel leggere affermazioni quali “concessione implicita”, naturalmente prive di supporto giuridico, per giustificare i 40 anni di prelievo abusivo dalle sorgenti Le Capore, nonostante il Regio Decreto 1775/33 vieti espressamente di derivare acqua in assenza di concessione.

E’ impensabile che esimi Consiglieri di Cassazione e del Consiglio di Stato non sappiano che le leggi regionali non possono derogare ai principi dettati dalla norma nazionale in materie esclusive dello Stato come l’ambiente (articolo 117 della Costituzione).

Sorprende, poi, che persino il membro tecnico esperto (Prof.ssa Ing. Pasca Monica) abbia avallato assunzioni prive di motivazioni tecnico-amministrative come quella che statuisce arbitrariamente che “le derivazioni di cui alla concessione impugnata non hanno significativo impatto sull’ambiente”, sostenendo che esse “non rientrano tra i progetti di opere elencati negli allegati II e IV del decreto legislativo 152/2006”; eppure, esiste una solida giurisprudenza che ritiene necessario, anche “in sede di rinnovo, di procedere alla valutazione sia di impatto ambientale, sia di incidenza” (Corte Costituzionale del 14/01/2010, sentenza n. 1, e del 04/07/2011, sentenza 209), a maggior ragione quando, come nel caso di specie, sono diverse le nuove opere realizzate dagli anni Novanta in poi con aumenti di portata ben superiori ai 200 litri al secondo. Per Capore si è così passati dai 3.200 l/s del 1996 ai 4.500 l/s attuali, nonostante il vecchio Piano Regolatore Acquedotti (PRGA) prevedesse la possibilità di captare al massimo 4.000 l/s, mentre il nuovo PRGA adottato nel 2004 non riserva nemmeno le sorgenti Le Capore per gli scopi idropotabili di Roma. A ciò si aggiunga che si sta realizzando un raddoppio acquedottistico che, come riportato nella stessa istanza di concessione di Roma Capitale, prevede la possibilità di un ulteriore prelievo di 4.000 l/s dal Peschiera. Che ne sarà del Velino se verrà quasi dimezzata la portata?

Ed allora, come è stato possibile senza Valutazione di Impatto Ambientale rilasciare una nuova concessione che autorizza il prelievo dalle sorgenti Le Capore di 4.700 l/s medi e 5.500 l/s massimi, cioè una quantità d’acqua di gran lunga superiore a quella naturalmente presente in falda consentendo di fatto il prosciugamento del fiume Farfa?

E a tal proposito, come si spiega l’affermazione che “il deflusso minimo vitale del fiume Farfa è stato espressamente considerato nella valutazione di incidenza e nel parere favorevole espresso dall’Autorità di Bacino”, quando è questa stessa Autorità, nella persona del Segretario psicologo Erasmo De Angelis, a rilasciare inspiegabilmente un parere (non parere) “temporaneo e rivedibile” proprio perché non è stato ancora calcolato il deflusso minimo vitale (DMV)? E come si spiega il parere (non parere) di Vinca a firma del Direttore regionale Ing Flaminia Tosini (attualmente sospesa dal suo incarico a seguito dell’ultima inchiesta sui rifiuti della Procura di Roma) che si limita a “raccomandare” che lo stesso DMV venga definito “quanto prima”?

C’è infine da prendere atto che si assumono valide le sole tesi della Relazione tecnica di Acea Ato2 S.p.a., nonostante questa fosse totalmente avulsa dai motivi del ricorso, per sostenere un’altra tesi davvero inspiegabile e che riportiamo integralmente: “la portata delle derivazioni è stata calibrata in rapporto alla situazione orografica e idrografica locale, sì da garantire altre derivazioni con essa compatibili”. Peccato che la portata dell’acqua concessa, oltre a risultare come detto addirittura superiore a quella naturale, viene riservata unicamente per gli scopi idropotabili di Roma Capitale che però, tramite Acea Ato2 S.p.a., la eroga anche a numerosi comuni della provincia di Roma e, se avanza, la vende all’ingrosso a quelli della provincia di Rieti.

Una sentenza, dunque, che ha anche il sapore di un’umiliazione per tutto il territorio reatino e non solo: i nomi delle meravigliose risorse naturali rappresentate dalle copiose sorgenti Peschiera e Capore e dai suggestivi e imponenti fiumi Velino e Farfa, non vengono praticamente mai pronunciati nelle due sentenze, come si trattasse di un qualcosa di astratto, privo di valore.

Motivi questi ultimi che avevano portato l’associazione Postribù prima a denunciare il disastro ambientale ancora in corso, per cui su Change.org furono raccolte oltre 11mila firme attraverso una petizione consegnata all’assessore regionale Refrigeri, poi a questo ricorso, con uno sforzo cui hanno contribuito anche tantissimi cittadini da tutta la provincia di Rieti.

Nonostante ciò, l’Associazione non è stata nemmeno legittimata ad agire mentre, come detto, il Comune di Casaprota ha dovuto soccombere persino laddove si è trovato costretto a difendere il diritto all’acqua per i propri cittadini.

La provincia di Rieti per sempre senz’acqua: il 23 settembre decisiva l’udienza al Tribunale delle Acque

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(La foto rappresenta l’ultimo prosciugamento del fiume Farfa di appena tre giorni fa)

Postribù lancia l’ennesimo appello ed un sit-in per accendere i riflettori sul disastro ambientale e sanitario in atto.

Il prossimo 23 settembre si terrà a Roma, presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, la terza udienza relativa ai ricorsi presentati dall’Associazione PosTribù Onlus e dal Comune di Casaprota volti ad ottenere l’annullamento della “Concessione di derivazione dalle sorgenti del Peschiera e Le Capore” rilasciata dalla Regione Lazio a favore di Roma e di Acea Ato 2 Spa.

Una concessione che, come abbiamo denunciato più volte pubblicamente, priva del diritto all’acqua potabile tutti i comuni della provincia di Rieti, vietando loro di approvvigionarsi dal sistema acquedottistico Peschiera-Capore, e che sta aggravando il disastro ambientale sul fiume Farfa, come testimoniamo i continui repentini abbassamenti del corso d’acqua causati dalle improvvide manovre idrauliche di Acea Ato2 Spa.

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Anniversario referendum 2011: continua il disastro ambientale sul Farfa, a rischio anche il Velino e Sabina ancora senz’acqua

Rieti, 15/06/2020

In occasione dell’anniversario del referendum per l’acqua pubblica (12-13 giugno) e in vista della Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità del prossimo 17 giugno, l’associazione Postribù torna a denunciare il disastro ambientale tutt’ora in atto sulle sorgenti Le Capore e sul fiume Farfa, nonché quello che la Regione Lazio e il Comune di Roma stanno per procurare anche al Peschiera e al Velino, con la complicità di tutti quegli amministratori locali reatini che hanno sottoscritto la convenzione d’interferenza d’ambito tra Ato2-Roma e Ato3-Rieti accontentandosi dell’illusione di tenere basse le tariffe di APS S.p.a..

Come è noto, a giugno 2019 l’Ing. Wanda D’Ercole (Direttore della Direzione Regionale Lavori Pubblici Stazione Unica Appalti, Risorse Idriche e Difesa del Suolo della Regione Lazio) ha rilasciato al Comune di Roma e ad Acea Ato2 S.p.a. una concessione di derivazione d’acqua dalle sorgenti Peschiera e Le Capore per un massimo di 15.500 l/s (13.500 l/s quella massima derivabile!), senza svolgere l’obbligatoria Valutazione di Impatto Ambientale ed in assenza delle indispensabili attività propedeutiche e di pianificazione della risorsa idrica: calcolo dei costi ambientali della risorsa, dei Bilanci idrici e del Deflusso Minimo Vitale dei fiumi, definizione delle Aree di Salvaguardia delle sorgenti, approvazione del Piano Regolatore Acquedotti, attuazione delle azioni previste dal Piano di Tutela delle Acque e delle Misure di conservazione delle aree protette interessate dai prelievi, attuazione della L.R. 5/2014 di “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”. Nulla di tutto ciò è stato fatto eppure, proprio in spregio all’esito referendario del 2011 e con l’avallo dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, si è avuto il coraggio di consentire ad una multinazionale quotata in borsa (165 milioni di euro di dividendi appena incassati dai soci) di proseguire un prelievo indiscriminato di acqua che provoca il quasi completo prosciugamento del fiume Farfa e l’aumento del rischio di dissesti idrogeologici, lasciando nel frattempo a secco interi centri abitati della Sabina.

Un atto nullo, dunque, che non va nemmeno ad intervenire sul vergognoso spreco d’acqua che nell’Ato2-Roma si attesta al 44%, all’incirca la quantità di acqua prelevata dal Peschiera! 

Oltretutto, Acea Ato2 S.p.a. ed al Comune di Roma non stanno nemmeno rispettando le blande prescrizioni impartite nella concessione rilasciata ormai un anno fa e, nonostante ciò, invece di revocare la concessione stessa, la Regione Lazio permette addirittura di portare avanti i lavori per il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera che consentirebbe di sottrarre altri 4 metri cubi al fiume Velino. 

Ritenendo superfluo ricordare quale disgrazia incalcolabile sarebbe per Rieti perdere uno dei simboli della sua identità e con la speranza che il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche e la Procura della Repubblica di Rieti ripristino al più presto la legalità, scongiurando l’aggravarsi di questo immane disastro ambientale, chiediamo a tutti gli amministratori locali lungimiranti e sensibili ai temi della sostenibilità di supportare l’associazione Postribù in questa battaglia che portiamo avanti da 15 anni e che, oggi, è giunta ad un momento cruciale per le sorti del nostro territorio.

E’ possibile contattarci scrivendo a: post.tribu@gmail.com

Concessioni sorgenti Peschiera e Le Capore in mano ad Acea fino al 2031!: “a secco” la popolazione Sabina e il fiume Farfa nel silenzio generale della politica

Allarme per la sopravvivenza del fiume Farfa e rischio di rimanere senza acqua per gli abitanti di molti comuni della Sabina.

Nel silenzio generale della politica e in violazione delle principali normative europee e nazionali di settore, il 18 giugno scorso la Direzione Risorse Idriche e Difesa del suolo della Regione Lazio ha infatti rilasciato fino al 2031 concessione di derivazione d’acqua pubblica dalle sorgenti del Peschiera e Le Capore a favore del Comune di Roma e per esso ad Acea Ato2 S.p.a., concedendo alla multinazionale l’intera portata disponibile che si immette nel sistema acquedottistico, fatti salvi i diritti già acquisiti dal Consorzio Media Sabina, che in maniera lungimirante ed anche grazie a Postribù aveva acquisito la titolarità della concessione per i fabbisogni dei Comuni che ne fanno parte, e dai Comuni di Cittaducale e Casaprota, che captano direttamente dalle sorgenti.

La cosa che più salta agli occhi leggendo la Determinazione regionale è che la concessione è stata rilasciata unicamente per l’approvvigionamento idrico di Roma Capitale e, come riportato nello schema disciplinare, “non potranno essere rilasciate ulteriori concessioni per il tramite del predetto sistema acquedottistico”.

Di conseguenza, l’acqua che Acea Ato2 S.p.a. attualmente vende a tutti gli altri comuni della città metropolitana e a quelli dell’Ato3 Rieti viene illegittimamente utilizzata per scopi diversi da quelli di concessione ed inoltre, i comuni della Sabina, considerata l’impossibilità di reperire altre risorse idriche a costi e in tempi ragionevoli, non saranno più in grado di sopperire alle carenze di acqua che sempre più frequentemente colpiscono questi territori.

Non solo, questi ultimi resteranno “a secco” anche dei ristori economici e ambientali tanto acclamati e dovuti per legge, considerata la difficoltà nello spendere 7,5 milioni all’anno in opere fognarie e di depurazione nelle sole aree di salvaguardia (tra l’altro ancora non approvate), come vorrebbe la convenzione che dovrebbe regolare l’interferenza d’ambito tra Ato2 e Ato3.

Infine, passando agli aspetti ambientali, quello più vergognoso e inquietante è che la derivazione concessa per la sorgente Le Capore, rinnovandone una inesistente, è addirittura superiore all’acqua effettivamente disponibile! Da non credere che, nel 2019, siano ancora disapplicati i basilari principi di sostenibilità necessari ad arginare i cambiamenti climatici in atto e si consenta addirittura di sancire il prosciugamento di un fiume, quel <<Fàrfaro dall’onda scura>> che continua a subire una “metamorfosi” fuori dal tempo e dallo spazio (45% circa di dispersione idrica).

Per un fiume come il Farfa, Sito d’interesse Comunitario e Monumento Naturale regionale, a nulla vale, infatti, il solo divieto di captare i circa 200 l/s che si formano a valle della captazione principale e che Acea Ato2 S.p.a. prelevava illegalmente per non pagare le compensazioni economiche ad ENEL S.p.a.; divieto ottenuto grazie alle opposizioni di Postribù e Italia Nostra Sabina e Reatino e alla mobilitazione del gruppo FarfaSorGente, culminata con la petizione su change.org che ha raccolto più di 10.000 firme ma che aveva la legittima ambizione di ottenere molto di più, è cioè quel Deflusso Minimo Vitale (DMV) ed Ecologico (DE) che oggi non viene minimamente garantito.

Per la cronaca, oggi i soci di Acea S.p.a. incasseranno circa 150 milioni di euro, in gran parte dovuti ai proventi di Acea Ato2 S.p.a., affidataria diretta del servizio idrico Ato2 in spregio alle norme sugli affidamenti di servizi pubblici locali e del referendum 2011.

ITALIA NOSTRA E POSTRIBÙ COSTRINGONO ACEA A RILASCIARE 200 LITRI D’ACQUA IN PIÙ NEL FIUME FARFA

La buona notizia è che il fiume Farfa potrà contare su 200 litri d’acqua al secondo in più, avvicinandosi a quel deflusso minimo vitale in grado di mantenere e ripristinare gli habitat e le specie protette che caratterizzano il Sito di Interesse Comunitario (SIC) istituito lungo il suo corso medio-alto, una delle aree più suggestive della Sabina posta in continuità con il Monumento naturale gole del Farfa e con la Riserva Tevere-Farfa al confine con la provincia di Roma.
E’ quanto ottenuto dalle associazioni Italia Nostra Sabina-Reatino e Postribù in seguito alle osservazioni presentate in Regione nell’ambito del procedimento di rinnovo concessione di derivazione d’acqua pubblica dalle sorgenti del Peschiera e Le Capore con lo scopo, tra le altre cose, proprio di evitare l’aggravarsi del danno ambientale arrecato al fiume Farfa dalle captazioni operate da Acea Ato2 S.p.a. e da ENEL S.p.a. in assenza di concessione.
L’Area Valutazione di Incidenza (Vinca) della Regione Lazio ha infatti parzialmente riconosciuto quanto da noi più volte denunciato, anche attraverso una petizione promossa dal gruppo FarfaSorGente che ha raccolto più di 10.000 firme (http://chng.it/bCWGngwWbg). Nello specifico, il parere rimesso all’Area Concessioni della Regione Lazio riporta testualmente che: “a fronte di una cospicua portata naturale del fiume Farfa, la derivazione a fini idroelettrici operata da Enel, fino a un massimo di 7 mc/s, e quella a fini idropotabili operata da Acea, per 4,7 mc/s, rilasciano in alveo, a valle dell’impianto delle Capore, una quantità d’acqua minima pari a 0,2 mc/s in applicazione di un accordo tra Acea Ato2 SpA e il Comune di Frasso”.
A parte il fatto che non è dato sapere a che titolo Acea e il Comune di Frasso stipulino accordi bilaterali che stabiliscono, in assenza della minima legittimazione, quanta acqua captare e quanta rilasciare in un fiume, quello che per la prima volta viene sancito e che fino ad oggi era considerato un tabù è che “il valore della portata minima attualmente rilasciata in alveo non è evidentemente assimilabile a un minimo deflusso vitale (DMV) ai sensi del D.Lgs. 152/06, e che a oggi non risulta essere stato formalizzato un valore di DMV per l’asta fluviale del Farfa, atto a garantire la salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo idrico, chimico-fisiche delle acque nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali”.
Peraltro, è la stessa Acea a non poter far altro che prendere atto di quanto riportato negli Studi effettuati dall’Università degli Studi “Tor Vergata”, dall’Università degli Studi “Roma tre” e dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Riserva Naturale Tevere-Farfa, alla base del parere Vinca e dai quali in particolare si rileva che “in corrispondenza delle sorgenti ‘Le Capore’ (il fiume Farfa, ndr) presenta uno scadimento progressivo dello stato ecologico, tra l’estate del 2017 e l’estate del 2018, passando da uno stato ‘buono’ ad uno stato ‘cattivo’ (il peggiore stato di livello ecologico)”.
La cattiva notizia, invece, è che sembra esserci la volontà (politica?) di accelerare nel rilascio del rinnovo di concessione per 4,7 mc/s oggi captati dalle Capore, nonostante in passato non sia mai stata rilasciata alcuna concessione e nonostante il progetto iniziale del 1979 prevedeva una concessione di massimo 4 mc/s.  Pertanto, quella che dovrebbe essere trattata come istanza di nuova concessione andrebbe anche sottoposta a valutazione di impatto ambientale (VIA) , essendo oltretutto stati realizzati, dal 1996 ad oggi, diversi progetti di “derivazione di acque superficiali … superiori a 200 litri al secondo” e “di acque sotterranee” con “derivazioni superiori a 50 litri al secondo” (punto 7. lettera d) dell’Allegato IV, Parte II, al D.Lgs. 152/06). L’ultimo di questi progetti, realizzato nell’estate 2017 senza alcuna autorizzazione, ha consentito “il trasferimento di una aliquota che emerge nella vasca di dissipazione” per un complessivo aumento di portata dalla sorgente Le Capore di circa 200 l/s.
Inoltre, il parere non tiene conto di tutti gli altri siti Rete Natura 2000 coinvolti dalle derivazioni idriche del Peschiera (concessione scaduta nel 1996) e delle Capore, nonché del fatto che il Piano Regolatore Acquedotti adottato nel 2004 non riserva le sorgenti Capore per gli scopi idropotabili di Roma e dell’ATO2.
Quello che pertanto ora chiediamo alla Regione Lazio e al Comune di Roma è che mettano fine all’indebito arricchimento da parte di Acea ed Enel ai danni di una risorsa idrica sempre più limitata e che continua ad essere sprecata per più del 40% di quella captata, costringendo al razionamento idrico milioni di persone come probabilmente accadrà anche la prossima estate.
Non è accettabile, infatti, che gli azionisti delle due multinazionali possano continuare ad arricchirsi su tale risorsa, in assenza di concessioni e approfittando delle inadempienze della Regione stessa che non ha mai approvato il Piano Regolatore Acquedotti e che, nonostante ciò, assieme a Roma Capitale si appresta ad avallare il raddoppio del tronco superiore del Sistema acquedottistico Peschiera-Le Capore senza le obbligatorie Valutazioni Ambientali previste dalla norma e dalle Direttive europee.

L’accordo d’interferenza regala l’acqua ad Acea ed aggraverà il disastro ambientale del Farfa

In occasione della “carovana dell’acqua” che parte oggi in tutta Italia, chiediamo ai Sindaci ATO3 di votare contro la Delibera regionale.  

In occasione della “carovana dell’acqua” organizzata dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e che parte oggi in tutta Italia, chiediamo ai Sindaci ATO3 di votare contro la Delibera regionale 30/2018 che, di fatto, regalerà l’acqua ad Acea S.p.a. cui la Regione Lazio consente da 22 anni di derivarla senza titoli di concessione, in spregio di tutte le Direttive Europee e norme in materia ambientale.  Continua a leggere L’accordo d’interferenza regala l’acqua ad Acea ed aggraverà il disastro ambientale del Farfa

CONVENZIONE PESCHIERA-CAPORE: PER CICCHETTI È “FALSO IN ATTO PUBBLICO”, MA POI ESCE PRIMA DEL VOTO E LA DELIBERA PASSA

Con l’approvazione a maggioranza dei Sindaci presenti oggi nell’assemblea dell’ATO3 dello schema di convenzione regionale sull’interferenza relativa all’acquedotto Peschiera-Capore, si è consumata una delle pagine politiche più buie della storia della provincia di Rieti.

A sancirlo non siamo noi associazioni, o i 6 Sindaci che hanno votato contro, ma il Sindaco del Comune di Rieti che nel suo intervento non lascia dubbi: “se approviamo questa convenzione facciamo un falso in atto pubblico”.

Peccato che, dopo un consulto con il coordinatore e Presidente della Provincia Rinaldi ed una conta dei Sindaci presenti, Cicchetti ha pensato bene di lasciare l’aula prima del voto dando via libera all’atto che, se non impugnato, sancirà la svendita del più importante patrimonio idrico esistente: 14.700 litri di acqua al secondo che continuerebbero ad essere derivati comunque, senza concessione (ma si dichiara esserci, con “falso in atto pubblico”?), senza Piano Regolatore Acquedotti aggiornato (ma si fa finta di non saperlo, con “falso in atto pubblico”?), senza aree di salvaguardia approvate (ma si fa finta che lo siano, con “falso in atto pubblico”?) e, soprattutto, senza fare i conti con la crisi idrica che questa estate ha messo a rischio l’incolumità di milioni di persone.

Dispiace che il Comune di Roma, nonostante abbia il merito di aver avviato il percorso di ripubblicizzazione di Acea Ato2 S.p.a. costringendola finalmente ad un programma di riduzione delle perdite, non abbia valutato le ripercussioni di questa convenzione, in una materia così delicata e che richiede un’attenzione particolare alle normative ambientali a cui non si può derogare.

FarfaSorGente – verso il Contratto di Fiume Farfa-Le Capore
www.facebook.com/FarfaSorGente/ – rietica.toffia@gmail.com – post.tribu@gmail.com – www.postribu.net

Carovana dell’acqua: http://www.acquabenecomune.org/ – www.facebook.com/acquabenecomune/

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Salviamo il Fiume Farfa: firma la petizione

Il fiume Farfa, che attraversa la suggestiva Sabina reatina per poi sfociare nel Tevere in provincia di Roma, sta morendo e con esso rischiano di essere definitivamente compromessi gli habitat e le specie protette che caratterizzano il SIC-ZSC/ZPS del corso medio-alto, il “Monumento naturale delle Gole del Farfa” e la Riserva Naturale “Tevere-Farfa”.

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Basta col ratto dell’acqua: blitz al Fiume Farfa

Il Farfa, affluente di sinistra del Tevere, nasce come torrente originato dalla confluenza di due fossi nei Comuni di Poggio Moiano e Monteleone, ma è nel territorio del Comune di Frasso Sabino che il corso d’acqua sarebbe dovuto diventare Fiume grazie all’apporto idrico delle sorgenti “Le Capore”.

In realtà la portata di tali sorgenti, circa 5 m3/s, è quasi totalmente captata dall’ACEA  Continua a leggere Basta col ratto dell’acqua: blitz al Fiume Farfa

Il Farfa è a secco. Domenica 30 luglio diciamo Stop al disastro ambientale.

Comunicato stampa del Gruppo promotore “FarfaSorGente” verso il Contratto di fiume

Il Farfa è a secco. Domenica diciamo Stop al disastro ambientale.

FarfaSorGente è un gruppo informale di cittadini, associazioni e amministratori che, da un mese, ha deciso di intraprendere un lungo percorso fondato su un’idea condivisa di sviluppo sostenibile per i territori del bacino idrografico del fiume Farfa, attraverso la costituzione di un Contratto di fiume. Continua a leggere Il Farfa è a secco. Domenica 30 luglio diciamo Stop al disastro ambientale.

Acqua: AATO3 S.p.A., “follia amministrativa” costruita sulle menzogne

Rieti, 28 agosto 2015

La S.p.A. per la gestione dell’acqua nel Reatino e nella Sabina romana costituita ieri da circa 40 Sindaci dell’AATO3 è una “follia amministrativa”, come l’ha giustamente definita il Vice-Sindaco di Toffia, uno dei pochi Comuni a votare contro disobbedendo alle minacce infondate di commissariamento paventate dal Presidente della Provincia Rinaldi e dalla Segreteria Tecnica Operativa dell’AATO3, ma obbedendo alla Legge attualmente vigente in tema di risorse idriche.

Infatti, la Legge 191/2009 ha Continua a leggere Acqua: AATO3 S.p.A., “follia amministrativa” costruita sulle menzogne

Acqua.Ato3, Provincia e Regione continuano a disapplicare la legge e a contrattare con Acea

Dopo l’assemblea dei sindaci di ieri è ancora più evidente la volontà di Ato3(autorità soppressa dalla legge 191/2009), Provincia e Regione di continuare a disapplicare le norme nazionali e regionali in tema di risorse idriche pur di tenere in piedi una struttura controllata sempre più dalle segreterie di partito invece che dagli enti locali e dai cittadini.  Continua a leggere Acqua.Ato3, Provincia e Regione continuano a disapplicare la legge e a contrattare con Acea

Acqua: a Rieti e in tutto il Lazio è ormai scontro aperto tra Comuni e Regione. Se Refrigeri non farà approvare la proposta di legge 238 sarà l’ennesimo regalo ad Acea.

DSCN2994Refrigeri e Zingaretti ancora in silenzio di fronte alle richieste di Sindaci, consiglieri regionali, comitati e cittadini che pretendono risposte immediate sulle numerose vicende legate al diritto all’acqua. Continua a leggere Acqua: a Rieti e in tutto il Lazio è ormai scontro aperto tra Comuni e Regione. Se Refrigeri non farà approvare la proposta di legge 238 sarà l’ennesimo regalo ad Acea.

Resoconto su incontro sul tema dell’acqua: ristoro e attuazione della legge regionale

Comunicato stampa congiunto Associazioni Postribù, Honoris causa, Cittadinanzattiva, Sabina in movimento 5 stelle

Al Lungovelino Cafè bella riunione sui temi “acqua pubblica”, “gestione trasparente” e “ristoro economico”,  Continua a leggere Resoconto su incontro sul tema dell’acqua: ristoro e attuazione della legge regionale

Rieti – 27/04/2015 – Assemblea pubblica dei cittadini e dei movimenti locali per l’acqua

Logo_Acqua ritorno al futuroLe associazioni Postribù, Honoris Causa, Cittadinanzattiva Rieti, Sabina in Movimento 5 stelle e numerosi cittadini interessati da tempo alla questione “acqua” in provincia di Rieti, invitano tutti gli interessati ad un’assemblea pubblica, lunedì 27 aprile alle ore 17,30 presso il “Lungovelino cafè” in via Salaria 26 a Rieti, per organizzare iniziative comuni che costringano la Regione Lazio ad attuare la L.R. 5/2014 (https://postribu.files.wordpress.com/2015/03/legge_5_2014_bur-2014-28-0-_gestione_delle_acque.pdf) e a concedere le concessioni delle sorgenti Peschiera e Le-Capore, con i relativi ristori economici, agli Enti locali della Sabina come previsto dalla legge stessa.

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Rieti – 27 aprile 2015 – Assemblea pubblica dei movimenti locali per l’acqua

acqua_denaroL’Associazione Postribù, che aderisce al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e al Coordinamento regionale acqua pubblica Lazio, invita tutti i cittadini, associazioni, movimenti politici e amministratori a partecipare alla seguente manifestazione che si terrà a Roma a partire dalle ore 10,30 del 23 aprile 2015.
Con l’occasione invita tutti gli interessati anche ad un’assemblea pubblica, che si terrà lunedì 27 aprile alle ore 17,30 presso il “Lungovelino cafè” in via Salaria 26 a Rieti, per organizzare iniziative comuni che costringano la Regione Lazio ad attuare la L.R. 5/2014 e a concedere le concessioni delle sorgenti Peschiera e Le-Capore, con i relativi ristori economici, agli Enti locali della Sabina come previsto dalla legge stessa.