Archivi tag: israele

No alle bollicine di Sodastream

L’acqua è limpida… gli affari di Sodastream NO!

 

Sodastream, ditta israeliana che produce gasatori per l’acqua di rubinetto, spacciati per prodotti “eco-chic”, nasconde una brutta verità: il suo principale impianto di produzione si trova in un insediamento israeliano costruito illegalmente nei Territori palestinesi occupati.

Sodastream punta sul mercato italiano con campagne pubblicitarie milionarie.

Diciamo ai rivenditori e ai promotori dei prodotti Sodastream che non li vogliamo in Italia! 

Firma la lettera, NO alle bollicine di Sodastream:

http://stopagrexcoitalia.org/iniziative/online/273-sodastream.html

Pubblicità

Bombardamenti su Gaza, il nostro regalo di Natale

fonte: http://www.palestinamezzalunarossa.org/

PER NON DIMENTICARE GAZA – A DUE ANNI DAL MASSACRO DI PIOMBO FUSO, ISRAELE BOMBARDA DI NUOVO

DEMOCRATICI DI TUTTO IL MONDO
lo sapete che il terrore che viaggia sugli F16 ha nuovamente svegliato i bambini scampati al fosforo bianco?

DEMOCRATICI DI TUTTO IL MONDO
Lo sapete che il 10 dicembre si è conclusa l’esercitazione “VEGA 2010” in cui gli STORMI ITALIANI (di Grosseto, di Trapani, di Piacenza, di Pisa, di Foggia, Treviso e Cagliari) e quelli ISRAELIANI e NATO si sono esercitati insieme con grande dispendio economico prelevando i fondi dalle nostre tasse e dai tagli ai servizi e alla cultura? Continua a leggere Bombardamenti su Gaza, il nostro regalo di Natale

Alta velocità Tel Aviv-Gerusalemme

Una nuova “TAV” made in Italy tra Gerusalemme e Tel Aviv.
A cura di Khaldoun
12 Novembre 2010

Israele si appresta a compiere un grande passo per modernizzare la sua rete di infrastrutture: una linea ad alta velocità tra Tel Aviv e Gerusalemme. Se tutto và secondo progetto dal 2016 la linea A1 permetterà ai cittadini dello stato che ama definirsi ebraico e
democratico di spostarsi tra le due pià grandi città dell´area in soli 28 minuti, contro i 90 necessari con la ferrovia attualmente in servizio. Continua a leggere Alta velocità Tel Aviv-Gerusalemme

Venerdi 9 luglio Giornata internazionale della campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) verso Israele

guarda l’appello della campagna internazionale BDS (in inglese)

http://stopthewall.org/worldwideactivism/2276.shtml?utm_source=MailingList&utm_medium=email&utm_content=Regular+Update+%235+2010

In tutta le città italiane organizzate iniziative BDS per assediare l’occupazione e l’apartheid israeliana contro i palestinesi

Israele attacca le navi della pace. 19 vittime tra i civili

comunicato stampa

1 giugno 2010
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RIETI
PROTESTA DELLE ASSOCIAZIONI CON SIT-IN IN PIAZZA DEL COMUNE  CON RICHIESTA DI INTERRUZIONE DEI RAPPORTI DIPLOMATICI DA RIFERIRE DA PARTE DEL PREFETTO AL GOVERNO ITALIANO CHE RAPPRESENTA.

Assalto israeliano a flotta pro Palestina, 19 morti

Hamas invoca intifada contro ambasciate. Frattini: deploro l’uccisione dei civili

Nell’arrembaggio della flottiglia di organizzazioni filopalestinesi da parte della marina israeliana sono morti 19 attivisti e ne sono rimasti feriti altri 26, uno dei quali sarebbe in fin di vita. Lo ha riferito la Tv privata israeliana Canale 10 precisando che sono rimasti feriti anche dieci soldati israeliani, due dei quali in modo grave. Secondo la stessa emittente inoltre lo sceicco Read Salah, leader dell’ala più radicale del movimento islamico israeliano che si trovava tra i passeggeri della flottiglia, non sarebbe tra le vittime. Intanto la prima delle sei imbarcazioni della flottiglia ha raggiunto il porto di Ashdod, sotto scorta di unità navali israeliane. Continua a leggere Assalto israeliano a flotta pro Palestina, 19 morti

FALSO E MANIPOLAZIONE ATTRAVERSANO IL FILM LEBANON PREMIATO A VENEZIA.

A quanto potrete leggere nell’allegato sul film “Lebanon” aggiungiamo una foto. Spesso si sente dire che  la civiltà di un paese si misura anche dalle condizioni  delle carceri.  Quella che vedete in foto è solo una piccola dimostrazione, NON la più cruenta, di come Israele intendesse la civiltà in una prigione costruita durante l’occupazione del Libano.

Comitato sabino per la Palestina

prigione di El Khiam

LE MENZOGNE DI LEBANON Continua a leggere FALSO E MANIPOLAZIONE ATTRAVERSANO IL FILM LEBANON PREMIATO A VENEZIA.

Israele nega l’acqua ai palestinesi

La sete di Gaza, Amnesty: Israele nega l’acqua ai palestinesi

http://www.unita.it/news/mondo/90371/la_sete_di_gaza_amnesty_israele_nega_lacqua_ai_palestinesi

Gaza ha sete. Non è un problema di oggi, ma l’emergenza sta diventando insostenibile. Lo denunciano le Nazioni Unite ed Amnesty International. Il sistema idrico di Gaza “rischia il collasso”, dopo decenni di incuria, di mancati investimenti a fronte di un uso sempre più intensivo delle poche risorse disponibili. Continua a leggere Israele nega l’acqua ai palestinesi

Le magliette di moda nell’esercito israeliano: “meglio ammazzarli da piccoli”


La denuncia scioccante viene dal quotidiano israeliano Haaretz. Ai soldati israeliani piace andare in giro con magliette che superano i classici simbolismi del militarismo per addentrarsi nella guerra del futuro, quella asimmetrica nella quale il protagonista è il cecchino onnipotente con la testa vuota che ammazza civili, meglio se donne e bambini.

di Gennaro Carotenuto

E questo si riflette nella moda, nell’abbigliamento dei soldati di Tsahal.
Sembra vadano a ruba le magliette con disegni di bambini presi nel mirino, oppure madri piangenti sulle tombe dei figli oppure t-shirt come quella nella foto che mostra una donna palestinese incinta e lo slogan: “con un tiro due piccioni”.

Tutte le scritte sono per “uomini veri”, notevole per un esercito che fa dell’integrazione delle ragazze motivo d’immagine. I riferimenti sessuali, perfino allo stupro, sono continui come sono continui quelli alla maternità “piangeranno, piangeranno”.
A una maglietta che mostra un bimbo ammazzato si accompagna un “era meglio se usavano il preservativo”.
A quella con un bambino palestinese nel mirino si accompagna un “non importa quando si comincia, dobbiamo farla finita con loro” che suona in italiano come “meglio ammazzarli da piccoli”.

Leggi tutto il reportage di Haaretz qui e conserva questo link per la prossima volta che ti diranno che i palestinesi educano i figli alla cultura dell’odio.

Giornalismo partecipativo (http://www.gennarocarotenuto.it/)

Gerusalemme: «Re David abitava qui», sfrattati 1.500 palestinesi

GERUSALEMME – da Il Manifesto – Un progetto di parco archeologico gestito da coloni israeliani spianerebbe 80 edifici di Bustan – Spazzare via decine di case arabe per fare spazio, ai piedi delle mura antiche di Gerusalemme, al parco archeologico della «Città di Davide» amministrato dai coloni israeliani.

E’ questo, denunciano i palestinesi, il vero obiettivo dell’ordine di demolizione per 80 edifici palestinesi (abitati da 1.500 persone) del rione di Bustan (Silwan), reso pubblico nei giorni scorsi dal Comune di Gerusalemme. Si tratta del più ampio progetto di demolizione di abitazioni civili nella zona araba di Gerusalemme dall’inizio dell’occupazione nel 1967. Gran parte delle abitazioni minacciate di distruzione sono effettivamente prive dei permessi ma le mire dell’estrema destra israeliana e dei coloni in quella zona di Gerusalemme indicano che l’intenzione non è quella di porre termine agli abusi edilizi. «Molti di noi sono stati presi dal panico quando domenica scorsa hanno visto i tecnici del comune entrare nel nostro quartiere ed effettuare strane misurazioni. Poi sono state annunciate le demolizioni e ora quasi 1.500 persone rischiano di perdere tutto ciò che posseggono», ha raccontato Fakri Abu Diab, del «Comitato per la difesa di Silwan». Il «Parco archeologico di re David» non è progetto nuovo, così come le demolizioni, annunciate per la prima volta nel 2005 e poi congelate di fronte alle critiche internazionali.

A finanziarlo è la società Elad, «impresa immobiliare» vicina al movimento dei coloni impegnata ad acquisire (in ogni modo) il maggior numero di abitazioni a Silwan, un quartiere palestinese densamente popolato (oltre 40mila abitanti). Lo scopo è quello di riprendere il controllo – dopo 3mila anni – di un’area che, secondo la tradizione biblica, ospitò re David, e dove sono situati il Tunnel di Hezekiah, la Piscina di Siloam, la Sorgente di Gihon e il condotto di Warren usato da Joab per penetrare all’interno di Gerusalemme. Luoghi suggestivi citati a ripetizione dalle guide della Elad per giustificare, agli occhi dei turisti, la «riconquista» di Silwan.

A sostenere l’impresa dei coloni contribuisce anche l’archeologa Eilat Mazar, al lavoro da anni in quell’area, secondo la quale i reperti confermano, «senza ombra di dubbio», che re David aveva realmente il suo palazzo a Silwan. Una tesi che lascia freddi altri esperti israeliani come il professor Rafi Greenberg, dell’Università di Tel Aviv, che negli anni ’70 aveva scavato nell’area del parco archeologico. Nel 1998 la stessa Università Ebraica di Gerusalemme si era rivolta alla Corte Suprema per bloccare la Elad. Ma i coloni vanno avanti, sostenuti dal Comune, preoccupato di «far rispettare il piano regolatore».

L’annuncio delle demolizioni non ha scosso la determinazione delle famiglie palestinesi di opporsi alle ruspe. Sabato è prevista una giornata di mobilitazione a Silwan alla quale parteciperanno non solo gli abitanti ma anche gli attivisti israeliani che si battono contro la demolizione di case arabe a Gerusalemme.

di Michele Giorgio, su Il Manifesto del 25.02.2009

E Gaza?

E GAZA ?????

Già il 19 gennaio, dopo una “tregua” di poche ore, mentre gli Israeliani occupano ancora Gaza tenendola nella morsa dell’assedio, tutto sembra ormai dimenticato dai media.


Pochi accenni, riguardanti quasi esclusivamente le attività diplomatiche dei grandi della Terra e sui Palestinesi, dopo aver indicato delle cifre impressionanti ( più di 1.300 morti di cui circa 450 bambini e minorenni, cifra che esclude le vittime non ancora estratte dalle macerie, 22.000 abitazioni distrutte, fra cui scuole ospedali, ministeri, ecc.), l’unico commento sentito in un telegiornale RAI è stato:
“ GAZA STA TORNANDO ALLA NORMALITÀ” e, col sorrisetto di chi ha solo tolto il dolce a un birichino da rieducare, “ORA CI PENSERANNO 2 VOLTE PRIMA DI LANCIARE UN RAZZO”.


Quanta disumanità, quanto cinismo, quanto servilismo servono per poter pronunciare certe indecenze?
Quanta faccia tosta per passare al “normale ordine del giorno”, con i problemi di Kakà e del Milan, come se non stesse succedendo nulla?
Come se i diritti umani di milioni di persone non continuassero ad essere calpestati?

Ma c’è di più: l’Italia si prepara a investire sulle macerie, e così gli Usa e così altri paesi che cureranno la propria recessione e proveranno a rimettere a posto il PIL sulle violazioni dei diritti umani e gli “effetti collaterali” delle bombe e dei carri armati.


Comitato sabino per la Palestina

cspalestina@libero.it