Archivi tag: berlusconi
Roma brucia….
Vi preghiamo di soffermarvi al minuto 4:52
L’ennesima dimostrazione di un abuso di forza e di potere che dai media convenzionali viene totalmente celato, dietro agli slogan demagogici di telegiornali che riesumano figure mitologiche quali i “black-block”, secondo le necessità di manipolazione dell’opinione pubblica.
Il Senatore, il Cavaliere e la Mafia
fonte: http://www.colarieti.it/archives/105#more-105
[…] Risulta in conclusione provato, come in precedenza già osservato, che egli (Marcello Dell’Utri, ndr) ha svolto, ricorrendo all’amico Gaetano Cinà ed alle sue “autorevoli” conoscenze e parentele, un’attività di “mediazione” quale canale di collegamento tra l’associazione mafiosa cosa nostra, in persona del suo più influente esponente dell’epoca Stefano Bontate, e Silvio Berlusconi, così apportando un consapevole rilevante contributo al rafforzamento del sodalizio criminoso al quale ha procurato una cospicua fonte di guadagno illecito rappresentata da una delle più affermate realtà imprenditoriali di quel periodo, divenuta nel volgere di pochi anni un vero e proprio impero finanziario ed economico. Va riaffermato che l’imputato non ha svolto solo un ruolo di collaborazione con l’imprenditore estorto al fine esclusivo di trovare soluzione ai suoi problemi, ma ha invece coscientemente mantenuto negli anni amichevoli rapporti con coloro che erano gli aguzzini del suo amico e datore di lavoro, incontrando e frequentando sia Gaetano Cinà che Vittorio Mangano, pranzando con loro ed a loro ricorrendo ogni qualvolta sorgevano problemi derivanti da attività criminali rispetto ai quali i suoi amici ed interlocutori avevano una sperimentata ed efficace capacità di intervento. (…) Prosegui sul blog http://www.colarieti.it/archives/105#more-105
SOS L’Aquila chiama Italia …
Le contestazioni a L’Aquila per la visita di Berlusconi il 9 Novembre 2010
da guardare fino alla fine. e da notare il trattamento che ogni volta riceviamo.
e questa volta dal questore in persona che ha deciso di concentrarsi lui stesso sulle ragazze….
SOS L’AQUILA CHIAMA ITALIA
– 20 NOVEMBRE 2010 – ore 14.00 – L’AQUILA – MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Scarica e diffondi i materiali Continua a leggere SOS L’Aquila chiama Italia …
LE SPA FANNO MALE
Il vero retroscena della nascente Protezione civile servizi Spa è il premierato forte. Sarebbe l’escamotage per una sorta di riforma costituzionale camuffata, portata avanti con un decreto legge e senza dibattito parlamentare. L’allarme è partito il 23 dicembre a L’Aquila. Continua a leggere LE SPA FANNO MALE
Quello che ci propinano i Mass Media….
DDL sicurezza: via libera agli abusi di potere
DDL sicurezza: abrogata la norma che proteggeva il cittadino dagli abusi di un pubblico ufficiale
Con l’approvazione del pacchetto sicurezza Ddl 733 B, la maggioranza che sostiene il Governo Berlusconi, ha volutamente cancellato una norma che garantiva al cittadino di tutelarsi nei casi di sopruso perpetrato da autorità pubbliche. Continua a leggere DDL sicurezza: via libera agli abusi di potere
La legge che blocca i ricorsi
Arriva la legge blocca-ricorsi
Se perdi al Tar risarcisci
Lo scopo dichiarato è contrastare “l’egoismo territoriale”. Ma potrebbe mettere all’angolo celebri sigle come Italia Nostra o Wwf
di MARCO PREVE (Repubblica, 24 aprile 2009)
Articolo completo su: http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/ambiente/legge-blocca-ricorsi/legge-blocca-ricorsi/legge-blocca-ricorsi.html
Lo scopo dichiarato è quello di contrastare “l’egoismo territoriale” che rallenta “il cantiere Italia”. Ma l’effetto della legge anti Nimby (not in my back yard, non nel mio giardino), in caso di approvazione, sarà di azzerare, attraverso la minaccia di risarcimenti milionari, i ricorsi alla giustizia amministrativa da parte di associazioni ambientaliste storiche, che difendono ciò che resta del Belpaese da abusi edilizi e colate di cemento.
La proposta di legge 2271 è sottoscritta da 136 deputati del Pdl ed il primo firmatario è l’onorevole Michele Scandroglio, genovese, fedelissimo del ministro Claudio Scajola. Aderiscono, tra i tanti, l’ex ministro Pietro Lunardi, il presidente della commissione Cultura Valentina Aprea, il vice di quella Ambiente Roberto Tortoli, l’ex presidente della Regione Liguria Sandro Biasotti.
Presentata in sordina nei giorni del “piano casa”, con due brevi aggiunte all’articolo 18 della legge 8 luglio 1986 (responsabilità processuale delle associazioni di natura ambientale), potrebbe schiacciare all’angolo celebri sigle come Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Vas Verdi Ambiente e Società, senza parlare della miriade di comitali locali.
Con la modifica 5-ter qualora il ricorso alla giustizia amministrativa “sia respinto perché manifestamente infondato, il giudice condanna le associazioni soccombenti al risarcimento del danno oltre che alle spese del giudizio”. Pensiamo a cosa vorrebbe dire un anno di fermo cantiere per il ponte sullo stretto di Messina tra una prima sentenza favorevole del Tar e una bocciatura del Consiglio di Stato: un risarcimento per milioni di euro.
“È una legge liberticida, intimidatoria, di regime – attacca l’avvocato Daniele Granara, docente alla facoltà di giurisprudenza di Genova, legale in molti ricorsi ambientali – . Confido che venga ritenuta palesemente anticostituzionale visto che l’articolo 24 stabilisce che “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”.
Ma per il deputato e coordinatore ligure del Pdl Scandroglio le istanze ambientaliste hanno moltiplicato “comportamenti di protesta contro le scelte infrastrutturali sviluppate da soggetti pubblici e privati… proteste che, conosciute con l’acronimo “Nimby”, determinano un ritardo costante del “cantiere Italia”… di gran parte degli interventi pubblici… e della stessa edilizia residenziale”. Tutto ciò, prosegue il deputato “senza che sia previsto alcuno strumento di responsabilizzazione delle associazioni di protezione ambientale, le quali, talvolta, presentano ricorsi pretestuosi, con il solo e unico scopo di impedire la realizzazione dell’opera pubblica”. Scandroglio aggiunge che, per combattere questa “forma di egoismo territoriale”, il governo ha già varato norme per “l’iter accelerato delle opere pubbliche.
Le modifiche richieste (la proposta è al vaglio della commissione giustizia) accennano anche all’applicazione di azioni risarcitorie ai sensi del codice civile in caso i ricorsi respinti abbiano agito “con mala fede o colpa grave”, ma secondo l’avvocato Granara questa possibilità è già garantita e prevista. La vera svolta è quindi l’eventualità di un risarcimento in caso di ricorso respinto.
Condannato Mills. Berlusconi: “Nessuno mi può giudicare”
mercoledì, 18 febbraio 2009
David Mills avvocato di Silvio Berlusconi condannato per corruzione in atti giudiziari a 4 anni e 6 mesi. Berlusconi salvo grazie al Lodo Alfano. David Mills, cittadino britannico, ex marito dell’ex ministra Tessa Jowell del secondo governo Blair, era l’avvocato-consulente di Berlusconi per la finanza estera inglese (gestore del comparto estero, completamente occulto, del gruppo Fininvest non dichiarato al Fisco italiano) ed era accusato di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari a favore del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Mills aveva scritto una lettera al suo commercialista Bob Drennan, in cui dichiarava che Silvio Berlusconi aveva versato sul suo conto corrente in Svizzera, tramite il suo fidato dirigente Carlo Bernasconi (deceduto nel 2001) 600 mila dollari. Il compenso era dovuto per le testimonianze reticenti rese da Mills dinanzi al tribunale di Milano, nell’ambito del processo per corruzione alla Guardia di Finanza e nel processo dei fondi neri di All Iberian, durante i quali l’avvocato di Berlusconi non disse tutto ma svicolò abilmente fra le domande dei magistrati per tenere indenne “Mr B.”. Così definiva, infatti, nella lettera scritta al suo commercialista Berlusconi scrivendo: “Ho tenuto fuori Mr B. da un mare di guai”.. A Londra, il commercialista di Mills tale Drennan, letta quella lettera, denuncia il suo cliente al Fisco inglese per corruzione ed evasione fiscale. Tutto questo ha dato avvio al processo in Italia, perché furono proprio i giudici inglesi a trasmettere automaticamente gli atti alla Procura di Milano. E il 18 luglio del 2005, Mills stesso l’ha raccontato ai pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo della Procura di Milano la storia dei 600 mila euro. E il 20 gennaio 2009 l’avvocato Mills scrive un memoriale nel quale “porge” “profondissime scuse” a Silvio Berlusconi in quanto “vittima dei miei errori“. “Ho fatto degli errori, ho condotto male i miei affari e ho causato molti fastidi e delle persone che non hanno in nessun modo meritato un tale guaio. Ma non sono mai stato corrotto da nessuno“, scrive Mills nel suo memoriale. Coimputato nel processo era il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la cui posizione è stata stralciata in seguito all’approvazione del “Lodo Alfano“, sull’impunità delle massime cariche dello Stato da parte del Parlamento (questa legge protegge il Presidente del Consiglio, Presidenti del Senato e Camera, Presidente della Repubblica che possono rubare, struprare, uccidere, corrompere e commettere ogni sorta di delitto ed evitare di essere processati). Alla faccia dell’art. 3 della Costituzione! E nonostante il Lodo Alfano, i tentativi di Berlusconi di bloccare questo processo sono stati innumerevoli, addirittura anche dopo che la sua posizione era stata stralciata grazie allo “scudo spaziale” che si è fatto fare dalla sua maggioranza in Parlamento. Perchè? La risposta è molto semplice: gli imputati erano due, la corruzione si fa in due, uno paga e l’altro prende, uno compra e l’altro vende. Cosa avrebbe venduto Mills a Berlusconi in cambio di 600.000 dollari, secondo la procura di Milano e secondo il GIP che ha rinviato a giudizio entrambi? Ha venduto due testimonianze. Berlusconi temeva che in caso di condanna per Mills i giudici avrebbero scritto nella sentenza “Mills ha preso 600.000 dollari in nero da Silvio Berlusconi che non possiamo più processare a causa del Lodo Alfano“. David Mills oggi 17 febbraio 2009 è stato condannato a quattro anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari dal Tribunale di Milano e a risarcire anche 250 mila euro alla parte civile nel processo e cioè la Presidenza del Consiglio (paradossalmente al suo coimputato). Se non ci fosse stato il “Lodo Alfano” – legge ad-personam fatta apposta per coprire Silvio Berlusconi e per bloccare tra gli altri anche questo processo – oggi insieme a Mills ci sarebbe stato un altro condannato a Milano. Stasera vedrete la censura dei TG su questa notizia, la loro scaletta sarà la vittoria di Berlusconi all’elezioni in Sardegna, la disfatta del centro-sinistra, Veltroni trombato, gli strupri, i raid razzisti degli italiani e infine Sanremo che comincia. Le principali edizioni on line dei quotidiani di tutto il mondo aprono con questa notizia: The Independent, BBC news, The Guardian, New York Times, Times On line, Le Figaro, El Pais.