Rieti, 31 maggio 2011
Inserire nello Statuto del Comune di Rieti il principio che il Servizio Idrico è privo di rilevanza economica come già hanno fatto centinaia di Comuni in tutta Italia e, in provincia di Rieti, quelli di Toffia, Petrella Salto, Borbona, Roccasinibalda, Cantalice e Collevecchio, proporre in sede di conferenza d’Ambito la richiesta alla Regione Lazio della concessione cointestata alla Provincia di Rieti e di Roma delle sorgenti Peschiera-Le Capore, con adeguato ristoro economico per le aree di salvaguardia e di ricarica delle falde, da destinare interamente al servizio idrico e alla tutela della risorsa, una dichiarazione pubblica di voto per i Sì al referendum del 12 e 13 giugno prossimi.
Queste le richieste, del Comitato provinciale “2 Sì per l’acqua bene comune” Rieti, all’assessore comunale all’Ambiente Antonio Boncompagni, declinando l’invito alla riunione convocata dallo stesso sul tema del servizio idrico integrato e delle risorse idriche in generale.
Finora il Comune di Rieti non si è mai espresso a favore dell’acqua pubblica e riteniamo sia necessario, come da sempre sollecitato, un cambio di rotta in questo senso per il bene dei cittadini. Solo quando assisteremo ad una presa di posizione decisa potremo iniziare a dialogare con l’amministrazione.
Adoperarsi per perseguire la gestione pubblica ed efficiente del servizio idrico integrato nel Comune di Rieti per noi deve passare non solo tramite semplici dichiarazioni ma anche attraverso azioni che imprimano una svolta alla gestione dei beni comuni in questo territorio come la trasformazione della SOGEA spa (49% in mano ad ACEA spa che tra) ad Azienda Speciale (ai sensi degli artt. 31 e 114 del D.Lgs. 267/2000), cioè ad ente strumentale del Comune e dunque a servizio dei cittadini e non del mercato.
Infine, alla domanda su quali saranno le conseguenze del voto al referendum del 12 e 13 giugno, vogliamo informare l’Assessore di una bellissima notizia per i cittadini: i referendum su cui il popolo italiano sarà chiamato a votare saranno a tutti gli effetti un pronunciamento popolare verso la ripubblicizzazione dell’acqua. Infatti con la vittoria del SI al referendum per l’abrogazione dell’art. 23-bis consegue l’applicazione immediata nell’ordinamento italiano della normativa comunitaria, la quale prevede sia la definizione del servizio di interesse generale, sia quella di interesse economico generale applicandone tutte le possibili forme di gestione, compresa quella pubblica. In ogni caso, votando il secondo quesito si andrà ad abrogare l’art.150 del D.Lgs. n. 152/06 e cioè si eliminerà dalla tariffa la remunerazione del capitale investito. Risulta dunque evidente che, eliminando i profitti dall’acqua, tra le diverse possibilità previste dalla normativa comunitaria, l’unica forma di gestione conseguente alla volontà espressa dai votanti sarà la gestione pubblica. E partecipativa, aggiungiamo noi.
Comitato provinciale “2 Sì per l’acqua bene comune” Rieti.
VOTA SI’ AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!
SI’ per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni, dei diritti, della democrazia.