Comunicato stampa
a seguito dell’incontro pubblico di Lunedì 20 giugno 2011 Ore 17.30
Sala Meeting Lungovelino (c/o La Fornace – Via Salaria, 26 Rieti)
L’incontro di lunedì 20 giugno ha finalmente rotto il muro del silenzio sulla mancanza di pianificazione da parte dell’amministrazione comunale di Rieti: assenza di un serio Piano sociale, mancato rispetto del Piano rifiuti, addirittura carenza di un assessorato al turismo e poi un Piano regolatore vigente datato 1972!Ed è proprio partendo dall’urbanistica che le associazioni e i comitati cittadini hanno cercato di compiere i primi passi verso un nuovo modello di città sostenibile, migliorando la qualità di vita dei cittadini.
E’ solo dopo un’attenta indagine su tutte le esigenze della città e della popolazione che la vive che si può pensare di organizzare la viabilità, compresa quella interna al centro storico su cui tanto si dibatte in questi giorni. Se solo fosse stato approvato in questi anni il piano regolatore adottato nell’ormai lontano 2002 oggi non saremmo qui a discutere di spostare i varchi elettronici per gli interessi di pochi e addirittura di rinviare continuamente la chiusura al traffico nel centro storico, che quasi tutti i capoluoghi italiani hanno adottato già da tempo. Avremmo infatti i tanto agognati parcheggi di scambio a Porta d’Arce, alla Stazione, a ridosso di Porta Romana e forse i commercianti di via Garibaldi avrebbero preteso proprio il contrario di quanto oggi si trovano costretti a chiedere.
Manca quindi una viabilità che decongestioni il traffico, mancano i parcheggi a ridosso della centro e quei pochi a disposizione sono in mano alla SABA Italia Spa che, dopo la famosa Delibera sui permessi, possiamo dire che ha in mano le sorti del centro storico, una zona della città che ovviamente è di tutti, anche dei residenti negli altri quartieri e frazioni.
A scaldare la discussione è stato invece il tema principale della giornata e cioè i Programmi Integrati approvati dalla Giunta a fine aprile e su cui sarà presentato ricorso al TAR dai cittadini.
La richiesta di annullamento delle Delibere si fonda sulla mancanza di motivazioni che giustificano il ricorso al “Programma integrato per il riordino urbano e delle periferie”, come indicato nel cosiddetto “Piano casa” (L.R. 21/2009), e sulla sostanziale mancata attuazione degli strumenti urbanistici vigenti (ai sensi della L.R. 22/97). Tradotto significa che il Comune di Rieti ha scelto una nuova scorciatoia per l’ennesima speculazione edilizia che soffocherà ancor più il centro abitato.
A ribattere alla tesi delle associazioni il Prof. Carlo Cecere, Direttore del Gruppo di lavoro CRITEVAT dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Ma i molti tecnici intervenuti hanno tutti concordato che l’operazione va completamente rigettata, pur auspicando un rapido recupero delle aree degradate della città come ci si aspetta da tempo.
Hanno promosso l’incontro: Cittadinanzattiva, PosTribù, Comitato La Rotonda di Vazia, Il Cancello, Comitato 167 di Campoloniano, Comitato Antenne, Bassa Tensione, Sabina Futura, Sabina Radicale, Comitato Sabino
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