Un reatino tra gli arrestati per lo sversamento di percolato in mare

di Paola Cuzzocrea
fonte: http://www.ilgiornaledirieti.it/


È originario di Cantalice, funzionario Ispra e direttore del Dipartimento difesa del suolo del Servizio geologico nazionale

C’è anche un reatino tra gli arrestati nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura di Napoli che ha messo in luce in questi giorni uno scenario inquietante, in cui per anni tonnellate di percolato, il pericoloso liquido che si forma nelle discariche dove si smaltiscono i rifiuti solidi urbani, sarebbe finito in mare senza essere stato trattato con il suo carico di veleni, inquinando un lunghissimo tratto di costa della Campania e provocando danni incalcolabili alla salute umana e delle altre specie viventi animali e vegetali di un’area che va dal Casertano al Salernitano. Si tratta di Leonello Serva, originario di Cantalice, funzionario Ispra, direttore del Dipartimento difesa del suolo del Servizio geologico nazionale ed ex sub commissario per l’emergenza rifiuti in Campania durante la gestione del prefetto Pansa (dal 7 luglio 2007) e per un breve periodo anche di quella di De Gennaro.

Gli indagati per i quali il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere oltre a Serva sono Giovanni Melluso, Generoso Schiavone, Vincenzo Mettivier, Antonio Tammaro, Antonio Recano, Gaetano De Bari, Claudio De Biasio, mentre sono stati sottoposti agli arresti domiciliari Mario Lupacchini, Marta Di Gennaro, Corrado Catenacci, Gianfranco Mascazzini, Errico Foglia e Gabriele Di Nardo. Trentotto in tutto gli indagati che nei prossimi giorni dinanzi ai magistrati potranno difendersi. Secondo gli investigatori, gli indagati sapevano di sversare un rifiuto altamente inquinante (il percolato di discarica) in depuratori già di per sé inadeguati ad assicurare il normale trattamento dei reflui ad essi conferiti. Insomma, secondo l’accusa tutti sapevano, ma non hanno mosso un dito per evitare il disastro ambientale.

Degli illeciti, è scritto in una nota a firma del procuratore Giovandomenico Lepore e dell’aggiunto Aldo De Chiara, erano consapevoli, “con uomini della Fibe e del commissariato per l’emergenza rifiuti, altri soggetti, anche di vertice, sia pubblici che privati ed operanti presso il ministero dell’Ambiente, la Regione Campania, il commissariato straordinario per le bonifiche e le acque e le società Termomeccanica e Hydrogest”. I magistrati definiscono la gestione dei depuratori regionali “assolutamente lontana dai dovuti standard di depurazione”.

Il nome di Leonello Serva – che a dicembre 2010 è tra l’altro intervenuto in qualità di relatore d’eccezione al convegno “Tutela e salvaguardia del territorio” organizzato dall’Istituto Comprensivo D’Angeli di Cantalice – compare anche nell’operazione “Rompiballe” (di cui il nuovo filone di indagine è la prosecuzione) scattata il 27 maggio 2008 e che aveva portato all’arresto di 25 persone, tra cui Marta Di Gennaro, funzionario della Protezione civile e all’emissione di un avviso di garanzia per il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa. Per Serva furono disposti, in quella circostanza, gli arresti domiciliari nell´ambito dell’inchiesta portata a termine dal Noe dei carabinieri sull’attività del commissariato per l’emergenza rifiuti.

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