Aperitivi Verdi, nuovo appuntamento con Buen Vivir

COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE POSTRIBU’

Nuovo appuntamento con “Ricomincia la festa – Vivere bene al tempo delle tribù”

Rassegna culturale di “Aperitivi verdi” – Libreria Moderna di Rieti

Presentiamo “Buen Vivir” di Giuseppe De Marzo giovedì 18 marzo ore 17,30

Prosegue giovedì 18 marzo alle 17,30 con la presentazione del libro “Buen Vivir – Per una nuova democrazia della terra” di Giuseppe De Marzo (economista, attivista e portavoce dell’associazione A Sud) la Rassegna culturale di “Aperitivi verdi” promossa dall’Associazione PosTribù alla Libreria Moderna di Rieti intitolata “Ricomincia la festa – Vivere bene al tempo delle tribù” durante la quale gli autori di sei libri e inchieste centrati sui temi dell’ambiente, dell’altra economia, della sostenibilità sociale e della partecipazione.

Il tutto gustando un vero “aperitivo verde”, realizzato con prodotti rigorosamente “a chilometro zero”, esso stesso simbolo di questa opportunità concreta di cambiamento.

Ad unire i sei appuntamenti c’è un filo conduttore: “LA FESTA E’ FINITA” è il titolo provocatorio di un libro di Richard Heinberg nel quale il giornalista americano sancisce la fine di un’epoca in cui pochi hanno inquinato e dilapidato le enormi risorse fossili e naturali della Terra e quindi di tutti gli esseri viventi. A partire dunque da un’attenta rilettura della storia recente, con questa rassegna cerchiamo di fornire, ad un pubblico ampio e inevitabilmente cosciente dell’instabilità sociale e ambientale che viviamo, una chiave di lettura e d’interpretazione della storia contemporanea invitando all’ascolto e al confronto su temi d’attualità ma anche su esperienze locali e globali che parlano già di una nuova democrazia della Terra e di riscatto per tutti i popoli; ed è per questo che “RICOMINCIA LA FESTA”.

A curare l’aperitivo sarà ancora una volta Slow Food Casperia e Sabina che porterà i prodotti della Black&White tartufi di Colli sul Velino (crostini alla salsa di tartufo, mela, aceto balsamico, cannella abbinata a coppa), dell’Azienda Domenico Stocchi di Leonessa (formaggi di pecora), delle Ricette di Nonna Papera di Contigliano (crostata dai mille gusti). L’Associazione Culturale Germogli presenterà la straordinaria “Focaccia di Cicerone” a base di malva, PosTribù realizzerà dei panini speciali con le farine dei terreni delle aree terremotate di Pescomaggiore, l’olio extravergine della Sabina sarà della Società Agricola “Sabinae Naturalia’”, mentre nei calici scorrerà il vino bianco  “Ratto delle Sabine” vendemmia 2009 dell’Azienda Lorenzoni di Magliano Sabina.

L’iniziativa, che si concluderà il 15 aprile, è promossa in ricordo di Alfio Di Bella, che ha vissuto gli ultimi anni a Poggio Nativo lasciandoci in eredità il bagaglio di tutta la sua esperienza “scomoda” di fotoreporter d’inchiesta e artistico, proprio su quei temi ambientali e sociali che dagli anni ’70 ad oggi continuano a segnare tragicamente la vita di un paese quasi allo sbando. Il progetto è realizzato con il patrocinio di Provincia di Rieti e Fondazione Varrone, con la collaborazione della Libreria Moderna, delle Associazioni Germogli, Slow Food Casperia e Sabina, Il Ratto delle Sabine, del Teatro Potlach, del progetto Metallurgicamente; media partner sono Sfumature di Viaggio, Immaginati di Riccardo Guadagnoli, Arte Studio TreSeiZero, ed il settimanale CARTA.

Nota su “Buen Vivir” di Giuseppe De Marzo

BUEN VIVIR – Per una nuova democrazia della Terra

Prefazione di Adolfo Pérez Esquivel / Postfazione di Gianni Minà

L’umanità è immersa in una crisi inedita, le cui cause vanno indagate in profondità. Cause complesse che mettono in luce l’insostenibilità politica e sociale di un modello di sviluppo che ha dimostrato la sua inadeguatezza e che pone domande forti, legate alla sopravvivenza stessa dell’uomo sul pianeta. Concetti e strumenti come riformismo e rivoluzione non riescono oggi ad affrontare e a risolvere problemi così complessi e interdipendenti. La conseguenza è un altro enorme paradosso: vivere un tempo in cui vengono poste domande forti ma le risposte appaiono estremamente deboli. Domande come: esiste un’alternativa al modello capitalista? è realizzabile migliorare la vita di miliardi di persone tenute ai margini? si può coniugare l’economia con la difesa dell’ambiente? è possibile sperimentare un nuovo patto sociale e ripensare le forme della rappresentanza? Dall’America latina all’Asia, all’Africa, a molte comunità e territori del Nord del mondo i conflitti ambientali e sociali hanno creato le condizioni per la formazione di un campo nuovo. Una sociologia dell’assenza che a partire dalla democrazia deliberativa e dalla responsabilizzazione collettiva lavora alla costruzione di un nuovo paradigma di civiltà, fondato sul buen vivir e su una relazione armoniosa con la natura. Educazione popolare, autogoverno, orizzontalità, giustizia sociale, mutualismo, creatività e decolonizzazione del potere sono gli strumenti e le pratiche che l’ecologismo dei poveri utilizza per costruire una democrazia della Terra. Il protagonismo dei movimenti indigeni, dei movimenti impegnati per la difesa dei beni comuni e per i diritti di cittadinanza mette in luce la rottura del contratto sociale e la necessità di ridefinirlo a partire dalle nuove condizioni poste dalle crisi.

L’Associazione PosTribù Onlus

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