Torna a casa il britannico Matthew Maguire
martedì 9 giugno 2009
Le anticipazioni della scorsa settimana, sul processo alla Shell che si apriva a New York, si sono rivelate esatte. La Compagnia petrolifera dice di non aver fatto nulla di male nel Delta del Niger. Ma intanto accetta di pagare 15,5 milioni di dollari come “gesto umanitario” perché non si celebri il processo.
Matthew Maguire libero entro 24 ore. “Nessuno deve pensare che lo usiamo come scudo” dice il Mend.
Alla fine come dice Enzo Mangini su Carta “L’hanno spuntata gli avvocati della multinazionale anglo-olandese Shell: 15,5 milioni di dollari da versare ai familiari di Ken Saro-Wiwa e degli altri sette attivisti Ogoni impiccati dal regime nigeriano di Sani Abacha nel 1995 per aver denunciato la corruzione e i danni ambientali causati dalle trivellazioni della Shell nella regione del Delta del Niger. La Shell avrebbe dovuto risponderne davanti a una corte federale statunitense, ma dopo settimane di trattative, la multinazionale ha accettato di pagare per evitare la pubblicità negativa che sarebbe derivata dal processo. Oggi l’annuncio dell’accordo che comprende una clausola di «non liability», cioè di non luogo a procedere per le presunte responsabilità della multinazionale. In questo modo, e per una cifra molto bassa soprattutto considerando il bilancio della Shell, è stato disinnescato un processo storico: sarebbe stata la prima che una multinazionale avrebbe dovuto rispondere per violazioni dei diritti umani.” In un intervista rilasciata alla CNN Ken Saro-Wiwa Jr., il figlio dello scrittore-poeta nigeriano non-violento giustiziato dal regime militare nigeriano, ha dichiarato che questo accordo consente ai familiari delle vittime di chiudere con il passato.