da Cochabamba
Prende il via oggi, lunedì 19 aprile a Cochabamba, in Bolivia, la Conferenza Mondiale dei Popoli sui Cambiamenti Climatici e Diritti della Madre Terra , convocata dal governo di Evo Morales all’indomani del nulla di fatto del vertice dei governi sul Clima svoltosi a dicembre a Copenaghen.
Circa 15.000 i delegati che si aspettano nei locali dell’Università di Tiquipaya, che ospiterà l’evento. Tra essi il Nobel Adolfo Perez Esquivel, Naomi Kline, Josè Bove, Miguel D’Escoto, Francois Houtard, Alberto Acosta. Saranno presenti a Cochabamba anche novanta delegazioni governative provenienti dai cinque continenti. Per l’atto pubblico dell’ultimo giorno arriveranno, oltre al presidente Morales, anche i presidenti Chavez, Correa, Lugo.
La Conferenza mondiale costituisce un importante momento di confronto, articolazione ed alaborazione di proposte che vede per la prima volta assieme la partecipazione di realtà sociali, accademiche ed istituzionali: movimenti sociali, scienziati, intellettuali, sindacati, forze politiche, governi.
L’obiettivo è quello di arrivare alla prossima Conferenza delle Parti sul clima – COP16, che si terrà tra novembre e dicembre a Cancun, in Messico, con una posizione concertata che sia frutto di un percorso largamente condiviso, rappresentativo delle realtà sociali ed istituzionali degli oltre 170 paesi che saranno presenti a Cochabamba.
Tra i principali punti che verranno discussi a Cochabamba, la proposta di creare un Tribunale di Giustizia Climatica; l’approvazione di una Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra da sottoporre all’Assemblea delle Nazioni Unite, la proposizione di un Referendum Mondiale sul Cambiamento Climatico e la richiesta di riconoscimento di un debito ecologico e climatico del Nord nei confronti del Sud del mondo.
L’evento internazionale arriva in una data importante per la memoria boliviana: i dieci anni dalla Guerra dell’Acqua dell’aprile 2000, quando proprio a Cochabamba la popolazione si mobilitò in massa contro la privatizzazione delle risorse idriche riuscendo ad ottenerne la ripubblicizzazione.
Proprio il 22 aprile infine, giorno della chiusura della Conferenza, ricorre la Giornata Mondiale della Terra. Una ragione in più per far cadere in questa ricorrenza un appuntamento che ha come obiettivo ultimo proprio quello di contribuire – attraverso analisi, proposte, costruzione di alternative – alla salvezza del pianeta.
Marica Di Pierri
Redazione A Sud
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